Perché Torniamo da Chi Ci Fa Soffrire
Perché Torniamo da Chi Ci Fa Soffrire: La Spiegazione di un Paradosso che Non Ha Nulla a Che Vedere con la Debolezza
Se stai leggendo questo articolo, probabilmente ti sei fatto/a questa domanda almeno una volta nella vita. Magari l’hai pensata riguardo a un/a amico/a, oppure, con molta probabilità, l’hai urlata a te stesso/a dopo essere tornato/a per l’ennesima volta in quella relazione tossica che credevi di aver lasciato per sempre.
È un paradosso doloroso. Sappiamo, con la nostra parte razionale, che quella persona ci fa male. Sentiamo la sofferenza, il vuoto, la rabbia. Eppure, una forza invisibile ci spinge a tornare indietro, come calamitati, sperando che questa volta sarà diverso. Quella forza non è debolezza, né mancanza di dignità. È una rete complessa di meccanismi psicologici, emotivi e sociali che si attivano e che ci rendono schiavi di un legame che, invece di nutrirci, ci consuma. Capire perché torniamo da chi ci fa soffrire è il primo, fondamentale passo per uscire da una relazione tossica e iniziare il cammino verso la guarigione emotiva.
La Dipendenza Emotiva: Un Ciclo Chimico e Mentale
Una delle ragioni principali per cui torniamo da chi ci fa soffrire è la dipendenza emotiva. Non è una metafora, ma un vero e proprio meccanismo neurobiologico. Quando viviamo alti e bassi estremi in una relazione tossica, il nostro cervello produce una miscela di neurotrasmettitori che ci rende letteralmente dipendenti.
Questo articolo è un piccolo passo del percorso completo "La Forza di Ricominciare".
LA FORZA DI RICOMINCIARE- Dopamina: Nei momenti di riconciliazione (le cosiddette “lune di miele”), il nostro cervello viene inondato di dopamina, la molecola del piacere. Questo rinforzo positivo crea un legame fortissimo tra la persona che ci fa soffrire e la sensazione di piacere che proviamo quando la “ritroviamo”.
- Cortisolo: Durante i litigi e i momenti di tensione, il corpo produce cortisolo, l’ormone dello stress. Questa continua altalena di ormoni crea un ciclo simile a quello che si verifica con l’uso di droghe: il corpo cerca il picco di piacere per fuggire dal dolore dello stress.
Questo meccanismo chimico rende la rottura un’esperienza simile a una crisi d’astinenza, con ansia, vuoto e un disperato bisogno di tornare alla fonte di quel piacere, anche se è la stessa fonte del nostro dolore.
Il Ciclo della Violenza: La Speranza Come Manipolazione
Le relazioni tossiche non sono fatte solo di sofferenza. Sono un labirinto ben congegnato, dove il dolore si alterna alla speranza. Si parla in psicologia del ciclo della violenza (che non è necessariamente fisica, ma anche verbale, emotiva e psicologica). Questo ciclo ha quattro fasi:
- Fase di tensione: Il conflitto inizia a crescere. Sentiamo che qualcosa non va, viviamo nell’ansia.
- Fase acuta: L’esplosione. Il litigio, l’insulto, la manipolazione. È il momento più doloroso.
- Fase della riconciliazione (o luna di miele): Questa è la fase più insidiosa. Il partner tossico si mostra pentito, promette che cambierà, ti copre di attenzioni e affetto. È qui che le nostre speranze si riaccendono.
- Fase di calma apparente: Tutto sembra essere tornato alla normalità, finché non si ricomincia con la fase di tensione.
È la speranza creata dalla fase della riconciliazione che ci tiene intrappolati. L’individuo pensa: “Ecco, vedi? Non è una cattiva persona. Mi ama davvero. Questa volta cambierà.” E così, il ciclo si ripete, e noi, spinti dalla speranza, torniamo indietro. Questa manipolazione emotiva è il motore che tiene in vita la relazione.
Bassa Autostima: L’Ancora che Ti Tiene Giù
Una relazione tossica ha un effetto devastante sulla nostra autostima. L’abuso emotivo, il gaslighting (la tecnica di manipolazione in cui ti fanno dubitare della tua stessa percezione della realtà), e le continue critiche distruggono gradualmente il nostro senso di valore.
Ci convinciamo che siamo inadeguati, che meritiamo quel tipo di trattamento, o che nessuno ci vorrà mai. La bassa autostima ci fa pensare che quella sia la nostra unica opzione, la nostra ultima possibilità di amore. Il senso di colpa si aggiunge a questo mix velenoso: il partner tossico ci fa sentire responsabili del suo malessere, dei suoi scatti d’ira, dei suoi problemi. “Mi fai arrabbiare tu,” o “Sei tu che mi costringi a comportarmi così.” E noi, con la nostra autostima a pezzi, ci crediamo. Questo è un fattore cruciale per cui è così difficile uscire da una relazione tossica.
Paura della Solitudine e dell’Ignoto
La paura della solitudine è una delle nostre paure più profonde. Dopo una relazione lunga e intensa, la prospettiva di trovarsi da soli, senza la routine, la presenza e il (seppur tossico) supporto del partner, può sembrare insopportabile. L’ignoto ci spaventa. La sofferenza che conosciamo, in qualche modo, ci sembra più sicura di quella che non conosciamo.
Spesso, i partner tossici isolano la vittima dai suoi amici e dalla sua famiglia, distruggendo la sua rete di supporto. Questo isolamento rende la persona ancora più vulnerabile e dipendente, perché non ha nessuno a cui chiedere aiuto o con cui sfogarsi. La paura della solitudine si trasforma in un’arma, che ci costringe a tornare indietro.
Il Trauma Bonding: Il Legame di Sofferenza
Il trauma bonding è un concetto psicologico cruciale che spiega perché le vittime di abuso emotivo non riescono a lasciare il loro carnefice. Si forma un legame in cui la vittima e l’aggressore sviluppano un’intensa connessione emotiva, basata su un’alternanza di comportamenti violenti e di rinforzi positivi. Questo legame è così forte da superare ogni ragionevole logica. La vittima, in questa dinamica, si sente ancora più legata al proprio aggressore e vede i pochi momenti di “bontà” come la prova di un amore profondo e unico. Invece di fuggire, la vittima si aggrappa a quel legame, sentendosi speciale per averlo.
Come Spezzare il Ciclo e Iniziare la Rinascita
Non è facile, ma è possibile riconoscere i segnali e uscire da una relazione tossica per sempre. Il primo passo è la consapevolezza, e se sei arrivato/a fino a qui, l’hai già fatto. Ecco i passi per la tua rinascita:
- Riconosci il problema: Accetta che la relazione è tossica e che non migliorerà.
- Cerca un supporto: Non devi farlo da solo/a. Parla con amici e familiari che ti supportano, o, ancora meglio, cerca l’aiuto di un professionista. La psicoterapia e il counseling sono fondamentali per elaborare il dolore e rafforzare le tue risorse interne.
- Taglia i contatti: Non rispondere a messaggi, chiamate o e-mail. Elimina il partner dai social media. Ogni contatto, anche il più piccolo, riaccende la speranza e riattiva il ciclo.
- Rafforza i tuoi confini: Impara a dire ‘no’ e a difendere il tuo spazio fisico ed emotivo. È un passo cruciale per la tua guarigione emotiva.
- Ricostruisci l’autostima: Lavora su te stesso/a. Dedicati a ciò che ami, a nuove attività, a sport. Ogni piccolo successo rafforza la tua fiducia.
Conclusione: Il Tuo Valore Non è in Discussione
Tornare da chi ci fa soffrire non è mai una scelta debole. È la conseguenza di un complesso sistema di trappole psicologiche, dipendenza emotiva, manipolazione e bassa autostima. Il tuo valore, tuttavia, non è mai stato in discussione. La strada verso un amore sano e delle relazioni sane è un percorso di coraggio e auto-scoperta.
Il tuo valore è immenso e meriti di vivere una vita piena, con qualcuno che ti ami, ti rispetti e ti sostenga. Spezzare il ciclo può sembrare impossibile, ma con la giusta guida e il coraggio di credere in te stesso/a, la tua rinascita non è solo un sogno, ma una meravigliosa realtà che ti aspetta.
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