Oltre la Sopravvivenza: Come la Conoscenza ti Rende Libera/o (La Mia Storia)

Ciao, sono Valentina. Oggi, a 44 anni, sono una mamma di tre figli meravigliosi, con una vita finalmente appagante, fatta di amore e rispetto. Ma per arrivare qui, ho dovuto attraversare l’inferno. Non sono un medico, ma ogni parola che leggerai nasce dalla mia pelle e dalla mia incessante ricerca per salvarmi.

Il Peso di una Vita Senza Amore

Sono cresciuta in una famiglia dove l’amore era un concetto distorto. Mia madre, con disturbo borderline di personalità (diagnosticato) e dipendente dai farmaci, e mio padre, codipendente (diagnosticato), hanno trasformato la mia infanzia e adolescenza in un terreno minato. Ero la “pecora nera”, sempre sbagliata, sempre la causa di ogni problema. Mai una carezza, solo accuse e silenzi. La mia vita girava attorno ai loro bisogni, e il mio cuore imparava a sopravvivere senza calore.

A 16 anni, ho pensato di aver trovato la mia via di fuga. Lui, quattro anni più grande, sembrava l’uomo perfetto. Mi dava attenzioni, quelle che non avevo mai ricevuto. Presto, però, quel “grande amore” si rivelò la mia nuova prigione. A 17 anni, sono andata a convivere, passando, come si dice, dalla padella alla brace.

Era un narcisista maligno, e ben presto ho scoperto che era anche violento. Nove lunghi anni di schiaffi, pugni, lanci di oggetti, sputi. Sono finita in ospedale tante volte, con costole rotte, tagli, un timpano perforato. Ma oltre alle botte, c’era la violenza verbale e psicologica, le frasi che ti si incollano addosso: “neanche i tuoi ti sopportano”, “non vali niente”, “solo io ti amo”. Ho sopportato tutto in silenzio, convinta di meritarmelo, perché, in fondo, i miei genitori mi avevano sempre trattata così. Pensavo di essere io quella sbagliata.

La Svolta: Capire per Salvarsi

Poi, un giorno, il baratro si è trasformato in una crepa di luce. Ho capito. Ho capito che non ero io quella sbagliata, che non meritavo tutto quel male. Era fondamentale uscire, anche se lui tornava piangendo e io lo riprendevo. Mi ha picchiata, mi ha perseguitata, mia madre stessa lo invitava ancora a pranzo. Ma ormai la consapevolezza era iniziata.

Ho lottato con l’anoressia da ragazzina, un’altra battaglia in silenzio che mia madre neanche notò. Ho sperimentato la solitudine profonda, gli attacchi di panico e l’ansia che mi hanno accompagnato per anni. Ma ogni caduta, ogni lacrima, è diventata un mattone per la mia ricostruzione.

Ho lavorato instancabilmente su me stessa. Ho letto e studiato tantissimo, ancora lo faccio. Ho cercato la guida di esperti quando ho capito che da sola non bastava. E finalmente, adesso che sono “grande”, ho capito tanto. Posso dire di essere finalmente libera. So chi sono, conosco il mio valore e ho scoperto una forza e una resilienza che mai avrei immaginato. Ho trovato l’amore vero, quello fatto di rispetto e reciprocità, e la mia famiglia, i miei tre figli, sono la gioia più grande.

Ho attuato il “no contact” con i miei genitori quasi 7 anni fa. È stata la decisione più difficile, ma necessaria. Ho capito che non mi avevano mai amato davvero, e continuare a subire le loro violenze sarebbe stata solo un’agonia senza fine. Quella scelta, basata sulla conoscenza e sulla consapevolezza del mio valore, mi ha dato la libertà definitiva.

La Conoscenza come Liberazione (La Mia Missione)

Ogni articolo che scrivo su MyPsycho.it nasce da qui: dalla mia vita, dalle mie cicatrici trasformate in punti di forza, dalla psicologia studiata e, soprattutto, dalle situazioni vissute e sperimentate in prima persona.

Ho trasformato tutto ciò che di brutto mi è successo nel mio punto di forza, e ora voglio essere d’aiuto per chi sta attraversando le stesse cose.

Adesso sono consapevole di me, del mio valore, sono felice di ciò che sono e so quanta forza e resilienza ho.

Se anche tu stai cercando la tua strada verso la libertà e la consapevolezza, ho creato degli strumenti per te:

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