Anaffettività
Persone anaffettive
In qualsiasi tipo di relazione, che sia d’amore o amicale, ci deve essere il contatto con l’altra persona. Però non tutte le persone riescono ad aprirsi agli altri, a lasciarsi andare e di conseguenza non riescono neanche a stringere legami. Queste sono le persone anaffettive, sembra che non riescano a mostrare i loro sentimenti e a non lasciarsi implicare in quelli altrui.
Anaffettività significato
Questa parola indica una persona che non è in grado di provare ed esternare sentimenti ed emozioni, nelle situazioni in cui generalmente accade. Questo comportamento, ovviamente, si riflette in tutti gli ambiti della vita (soprattutto nel rapporto con il partner e nei rapporti con i famigliari). Questa condizione può essere più o meno patologica.
Come nasce l’anaffettività
La sintesi può essere: evitare qualsiasi emozione per non essere feriti. Chi soffre di questo disturbo è distante, distaccato e freddo, nei casi più gravi può provare disagio quando viene abbracciato o toccato.
Per individuare le persone anaffettive, anche se non è semplice, ci sono delle caratteristiche abbastanza frequenti:
- Incapacità di accettare le critiche
- Incapacità di essere autoironici
- Incapacità di scherzare
- Attenzione esagerata verso se stessi
Chi soffre di anaffettività, sembra essere appassionato esclusivamente da cose distanti dall’intimità e dalle emozioni, come ad esempio il lavoro.
L’anaffettività, in psicologia, viene riconosciuta come un sintomo e non come una patologia, ed ha dei tratti in comune con altri disturbi. Molte volte le persone che ne soffrono hanno subito dei traumi, nell’infanzia o nella prima adolescenza. Questo fa si che che si possano sviluppare delle credenze, che con il tempo possono diventare patologiche, per cui la persona pensa di non dover ricevere e dare affetto perché non lo merita.
Le persone anaffettive hanno paura di soffrire e di conseguenza non vivono emozioni intense e profonde.
Questa condizione è quindi fortemente legata a determinate condizioni psicologiche, assolutamente non collegate all’identità di genere, come la storia e i vissuti personali. Ad esempio può nascere a causa di alcuni disturbi di personalità, da traumi o da psicosi.
Le persone anaffettive non riescono a sentire, a comunicare a parole le loro emozioni e quindi scappano anche dai contatti di tipo fisico, queste persone non amano. Le perone anaffettive hanno essenzialmente un disinteresse, verso le persone che potrebbero coinvolgerle emotivamente. Gli serve per difendere il proprio io. Ad esempio chi soffre di egocentrismo, di istrionismo e narcisismo è anaffettivo.
Uomini anaffettivi
Una persona anaffettiva può essere sia uomo che donna. Come detto prima, l’anaffettività nasce dai vissuti personali e dalla storia della persona, indipendentemente dal sesso. L’uomo anaffettivo è quello che si butta completamente nel lavoro, ha problemi a relazionarsi con le sue emozioni, e di conseguenza trova nel lavoro l’ambiente nel quale trova più facile esprimersi. Nelle relazioni sentimentali, solitamente, tende a svalutare la partner per paura dell’abbandono, si comporta in questo modo per legarla a se.
Donne anaffettive
Le donne, nell’imaginario comune, sono più portate a provare emozioni. L’istinto femminile di accudire i figli è innato, e le rende più abituate a trattare e riconoscere le emozioni e anche a prendersi cura del proprio partner.
Le donne anaffettive esistono e, purtroppo, crescono figli anaffettivi perché non sono in grado di trasmettere loro il senso della cura emotiva. L’anaffettività coinvolge ogni sfera della vita della persona.
Crescere con un genitore anaffettivo è molto dura, che sia il padre o la madre. Il bambino può sviluppare una scarsa autostima, da adulto potrà soffrire del disturbo da sindrome d’abbandono, sarà incapace di manifestare le proprie emozioni e farà fatica a fidarsi degli altri.
Caratteristiche delle persone anaffettive
- Persistenti sentimenti di vuoto, la maggior parte delle volte una persona anaffettiva soffre anche della sindrome dell’abbandono
- Attitudine a non credere alle dichiarazioni d’affetto che le altre persone fanno
- Fugge dalle relazioni sentimentali, da tutti i tipi di relazioni
- Eccessiva importanza agli aspetti materiali (ad esempio il lavoro)
- Marcata reattività dell’umore (cioè può passare molto velocemente da un umore all’altro)
- Incapacità di analizzare e processare le proprie esperienze, soprattutto quelle dolorose
- Molto spesso l’anaffettivo è anche narcisista, non trovando soddisfazione nei sentimenti apprezza in modo esagerato l’estetica sua, delle cose e degli altri.
- L’anaffettivo per non soffrire si distacca emotivamente
- Non essendo capace di provare emozioni, non è in grado di godersi pienamente la vita e soprattutto le persone che lo circondano
Partner anaffettivo e sessualità
La sessualità e l’anaffettività si influenzano e di conseguenza anche la sfera sessuale ne risente. Molto spesso il partner anaffettivo ha poco desiderio, le esperienze sessuali sono molto rare se non addirittura assenti. Siccome vengono viste come un obbligo, sono poco appaganti dal punto di vista affettivo.
Partner anaffettivo: cosa fare
Qualsiasi rapporto con una persona anaffettiva, che sia d’amicizia o d’amore, è caratterizzato dalla povertà di emozioni. E’ capitato a tanti di noi di incontrare, almeno una volta nella vita, una persona anaffettiva, non è molto semplice accorgersene, a meno che non ci sia una frequentazione lunga. Interagire con una persona anaffettiva non è facile, perché queste persone non riescono a mettersi in contatto con gli altri, stare al loro fianco fa sentire disorientati e soli, nonostante la presenza fisica. Le persone anaffettive, hanno un comportamento aperto di disinteresse, e questo fa si che il partner pensi che non ci sia un vero sentimento. L’anaffettivo è molto abile a far passare come atteggiamenti normali la sua distanza e le sue chiusure emotive.
Purtroppo una terapia per questo tipo di persone è un percorso pieno di insidie e molto difficile, e molto difficilmente porta a risultati.
La prima cosa da fare è rendersi conto di avere una relazione con una persona anaffettiva, dopo di che bisogna assolutamente smettere di far finta di niente e dare giustificazione ai suoi comportamenti.
L’altra cosa da fare, quella più dolorosa, è cercare di comprendere come funziona la sua mente, come si relaziona e come vive. Una volta che hai capito chi hai di fronte, devi scegliere se accettarlo così oppure ripartire da te e dai tuoi bisogni.
Se scegli la prima strada, devi essere consapevole che la persona non cambierà mai, e che tu sarai costretta a vivere la tua vita accompagnata da una perenne sensazione di solitudine.
Se invece scegli la seconda strada, cioè ripartire da te e dai tuoi bisogni, riuscirai ad uscire da questa relazione che non ti dà assolutamente nulla!
Se ascolti te stessa fino in fondo, sicuramente sentirai che questa relazione non ha i presupposti per essere una relazione sana, appagante e soddisfacente.
La cosa importante è che tu capisca che la colpa non è tua, è il tuo partner che ha un problema!
Se non riesci da sola chiedi aiuto ad un terapista esperto.
Io sono anaffettivo
Se pensi di avere un problema di anaffettività, prima di tutto puoi iniziare ad informarti sull’argomento, a leggere, in modo da capirne sempre di più su questo argomento. Dopo aver fatto questo puoi provare ad allenarti, a riprovare emozioni. Puoi provare a ripartire da dove ricordi di averle provate l’ultima volta, puoi farlo attraverso le canzoni, gli amici, gli affetti più cari.
Chiedi aiuto ad uno specialista.
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Descrizione del libro: “Anaffettività” è un libro scritto da un esperto nel campo della psicologia e della salute mentale, dedicato a fornire una guida completa per comprendere e affrontare l’anaffettività. Il libro esplora le cause possibili del disturbo, i sintomi correlati e fornisce strategie pratiche per vivere una vita appagante nonostante l’anaffettività.
L’autore offre una spiegazione approfondita dell’anaffettività, comprese le possibili cause sia biologiche che psicologiche. Attraverso studi di casi, esempi concreti e ricerche recenti, il libro aiuta i lettori a comprendere meglio il disturbo emotivo e il suo impatto sulla vita quotidiana.
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